Presso la DotoliM2 si è tenuto l’evento “Moto Guzzi, una storia raccontata dai protagonisti”, dove Elena Bagnasco Parodi ha raccontato l’epopea della casa di Mandello del Lario.
La nipote di Giorgio Parodi, infatti, ha ricordato, attraverso quella della sua famiglia, la storia della Moto Guzzi, svelando aneddoti interessanti.
Tra storia e cultura
“Insieme, spiega lo store manager Maurizio Dotoli, ai soci del Moto Club Guzzi Napoli, abbiamo organizzato questo evento che ha emozionato sia per gli aspetti storici sia per quelli culturali. Elena è la nipote del fondatore della leggendaria casa di Mandello del Lario. Giorgio, infatti, insieme a Carlo Guzzi ha dato il via all’azienda che ancora oggi fa battere il cuore di milioni di appassionati. Attraverso le parole di Elena abbiamo avuto modo di conoscere uno spaccato della storia italiana. La famiglia Parodi da generazioni era impegnata nell’industria conserviera del tonno e fu quella che finanziò il sogno. Ed infatti il 15 marzo 1921 veniva costituita a Genova, nello studio del notaio Paolo Cassanello in Corso Aurelio Saffi, la “Società Anonima Moto Guzzi”. Soci erano Emanuele Vittorio Parodi, il figlio Giorgio e l’amico Carlo Guzzi, suo ex commilitone nel Servizio Aereo della Regia Marina insieme all’amico Giovanni Ravelli, aviatore come lo stesso Parodi, deceduto l’11 agosto 1919 durante un volo di collaudo. Alla sua memoria si deve l’introduzione dell’Aquila ad ali spiegate nel logo Moto Guzzi, stemma che solo gli Aviatori Navali portavano cucito sulle maniche della giacca. In merito Elena ha aperto uno spiraglio ad un eventuale ad un quarto socio, Simone Canepa, collaudatore della Baglietto. Purtroppo morì anche lui nel 1919”.
Azienda all’avanguardia
“Moto Guzzi e la famiglia Parodi hanno vissuto insieme le vicissitudini politiche ed economiche del paese, con tutte le sue varietà e contraddizioni. Arrivata ad avere 1200 dipendenti era all’avanguardia nella realizzazione del welfare aziendale. Aveva case per i lavoratori, uno spaccio aziendale e le colonie estive per i figli dei dipendenti. C’era una visione solidale e sociale della fabbrica. Nonostante fosse proclamata azienda di interesse bellico, la Moto Guzzi non venne mai bombardata. E’ stata la prima casa europea ad adottare la galleria del vento per gli studi aerodinamici ed è un marchio che ha vinto in tutte le discipline. L’azienda restò di proprietà della famiglia Parodi sino al 1969, anno del passaggio a SEIMM. La consegna avvenne con l’orgoglio di non aver mai chiuso e aver pagato i dipendenti fino all’ultimo momento. Impegni sempre assunti dalla famiglia Parodi”.
Memoria storica da divulgare
“L’evento ha rappresentato un modo per mantenere viva la memoria che, a mio avviso, va divulgata. Il Moto Guzzi Club Napoli, al quale vanno i miei ringraziamenti, ha avuto donato da Elena un quadro con la copia dell’assegno che diede inizio a tutto. Grazie a chi ha scritto queste pagine e a chi ci ha permesso di leggerle insieme con uno sguardo al futuro”.
