In occasione del moto aperitivo organizzato dalla Dotoli M2 di Napoli, abbiamo avuto modo di chiacchierare con l’artigiano veneto Umberto Borile, che ci ha presentato l’ultima sua creatura, la MDV 300.
Una moto che ha nel preziosismo dei materiali e nella semplicità d’utilizzo le principali caratteristiche.

Umberto Borile, passione prima di tutto

La MDV 300 è la moto che mancava, così sono ritornato alle origini. Non ho inventato nulla e mi sono rifatto alle moto di metà anni ‘70 ed inizio anni ’80. Moto classiche, umane da usare tutti i giorni senza problemi; appunto moto semplici come le due ruote di quel periodo. Il serbatoio in alluminio da 12 litri consente di fare fuoristrada tutta la giornata senza l’assillo del rifornimento. La forcella è a steli rovesciati, con possibilità di regolazioni. Il Filtro aria è posizionato sotto la sella per evitare noie quando si è nei guadi. Ci sono ben cinque catalizzatori per rispettare la normativa anti inquinamento.

Artigianato e soluzioni alternative

La piastra paramotore è in acciaio inossidabile e chiude il vano dei primi 3 catalizzatori. Il tubo di scarico passa in mezzo al forcellone con il silenziatore, che esce dalla parte destra, in carbonio ad avere un foro di 60 mm di diametro. Nella parte sinistra c’è un portaoggetti che, in questo caso, contiene un seghetto per tagliare gli eventuali rami che si mettono di traverso durante le escursioni. Il forcellone è in alluminio mentre il telaio e in acciaio al cromo molibdeno, il massimo. Le piastre sono in ergal e sono ricavate dal pieno. Il motore di 300 cc. è costruito su licenza Suzuki ed ha più coppia che potenza; i suoi 30 cv in una mulattiera credo siano l’ideale. Il tiro, tra l’altro, è più che buono. Non c’erano più le moto umane e così ho realizzato la MDV 300, adatta specialmente a chi ha più di 40 anni.

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