Il trambusto inizia presto quasi ogni giorno nel porto di Amburgo. È la “porta sul mondo”, come dicono gli abitanti. Le rotte di navigazione, infatti, collegano la città anseatica con più di 900 porti in ben 170 paesi del mondo. Circa 8.000 scali navali all’anno, quasi 300 ormeggi su un totale di 43 chilometri di banchine per le navi marittime, quattro moderni terminal per i container, tre terminal per le crociere e 50 impianti di movimentazione per spedizioni roll-on roll-off e merci generiche di tutti i tipi, oltre a circa 7.300 aziende logistiche entro i confini della città. 136,6 milioni di tonnellate di merci sono passate sulle banchine del più grande porto marittimo della Germania nel 2019, oltre a circa 9,3 milioni di container standard, una cifra che rende Amburgo il terzo porto container più grande d’Europa. Il porto di Amburgo, anche se si trova a circa 100 chilometri dalla foce dell’Elba nel Mare del Nord, potendo essere raggiunto da navi da carico con un pescaggio fino a 15 metri è ancora considerato un porto marittimo.

Città internazionale

Grazie alla forte vena di internazionalità che caratterizza la città di Amburgo, il suo emblema è conosciuto in tutto il mondo. Esso raffigura un castello bianco con contorni neri su sfondo rosso – una combinazione di colori che si adatta perfettamente anche alla MINI Cooper 3 porte (consumo di carburante combinato: 6,1 – 5,5 l/100 km secondo WLTP, 5,4 – 5,3 l/100 km secondo NEDC; emissioni di CO2 combinate: 138 – 124 g/km secondo WLTP, 124 – 120 g/km secondo NEDC). Il colore della carrozzeria, infatti, è Chili Red, il tetto e le calotte degli specchietti sono bianche e così anche le strisce sul cofano: colori che ricalcano lo standard dei leggendari successi della MINI classica al Rally di Monte Carlo negli anni ’60.

Durante la guida attraverso il porto dei container, perfino la versione più moderna della MINI sembra piccola. Intorno c’è infatti un ambiente che inevitabilmente suscita un sentimento di umiltà. Non sono solo le navi da carico ad avere dimensioni XXL: anche i loro container vengono spostati da gru che ricordano dei giocattoli giganti. In futuro, tutto sarà ancora più grande: anche una delle strutture più imponenti di Amburgo, il ponte “Köhlbrand”, con la sua altezza di 51 metri, potrebbe infatti non essere più abbastanza grande per le mega-navi di domani. Il ponte più famoso di Amburgo attraversa il “Köhlbrand”, che collega una parte del porto container con il canale principale dell’Elba, e nel prossimo decennio, secondo il piano attuale, questo simbolo della cultura di Amburgo dovrà essere probabilmente eliminato e sostituito da un tunnel.

A quel punto si perderà anche una delle viste più spettacolari della città e del porto

Vale dunque la pena, anche solo per questo, attraversare il ponte strallato con i suoi 88 cavi d’acciaio spessi fino a dieci centimetri. Il “Köhlbrand” ha una lunghezza totale di 3.618 metri, il che lo rende il secondo ponte stradale più lungo della Germania. Con la potenza del motore a benzina a tre cilindri da 100 kW/136 CV, la MINI Cooper 3 porte raggiunge il suo punto più alto in pochissimo tempo, da dove è possibile scorgere con un solo sguardo una manciata di attrazioni di Amburgo. Dalla “Speicherstadt” alla sala concerti Elbphilharmonie, dal “Landungsbrücken” e dalla chiesa di St. Michaelis al quartiere delle scale Blankenese.

Ai piedi del ponte, la MINI Cooper 3 porte entra per la prima volta nel porto franco, che fino al 2012 era un’area doganale di 1.600 ettari con quasi 18 chilometri di recinzioni, sette controlli alla frontiera e innumerevoli storie bizzarre: da insoliti nascondigli per merci di contrabbando a oggetti di lusso contraffatti a zanne di elefante nascoste nella valigia di un diplomatico.

Oggi, dopo pochi chilometri, la nuova “Hafencity” viene raggiunta senza alcun controllo doganale

Lì, la MINI Cooper 3 porte si muove con stile attraverso i moderni canyon urbani. Il design esterno, chiaro e minimal, della nuova edizione della MINI non solo mette in evidenza la classica combinazione di colori, ma anche le caratteristiche inconfondibili del design.

Il rosso brillante della MINI Cooper 3 porte adorna ora anche la fascia paraurti centrale, che non è più verniciata di nero ma è invece del colore della carrozzeria. I fari rotondi sembrano ancora più espressivi con il loro alloggiamento interno nero, mentre una cornice in nero lucido sottolinea le maggiori dimensioni della griglia esagonale del radiatore. Anche la parte posteriore è ora particolarmente chiara. Le luci posteriori a LED nel suggestivo design Union Jack fanno parte della dotazione di serie.

In vista della Elbphilharmonie si trova l’edificio editoriale Gruner + Jahr. Il complesso, con una superficie di 69.000 metri quadrati, è composto da diverse file parallele che poggiano su supporti, un profilo che ricorda i viadotti della ferrovia sopraelevata di Amburgo – che corre di fronte – e le gru del porto di Amburgo. Lo scheletro in cemento armato degli edifici adibiti ad uso uffici è rivestito in lamiera di zinco. Ringhiere e oblò integrati rappresentano ulteriori elementi marittimi. Superando la “Cap San Diego”, una nave museo ormeggiata all'”Überseebrücke”, e il “Landungsbrücken”, la MINI Cooper rossa si dirige ora direttamente nella zona a luci rosse di Amburgo.

La Reeperbahn a quattro corsie è la strada centrale del quartiere dei divertimenti di St. Pauli

Deve il suo nome ai battitori di “reep” e ai fabbricanti di corde che un tempo esercitavano qui il loro mestiere. Il gran numero di discoteche, pub, bar e locali notturni le ha fatto guadagnare il nome di “miglio più peccaminoso del mondo”. Molte delle famigerate “istituzioni” di una volta hanno chiuso da tempo o hanno notevolmente ridotto il loro programma. Ciò che rimane ora sono le sgargianti insegne al neon e i “Koberer”, corpulenti buttafuori che dovrebbero attirare i turisti nei locali. Le prostitute che fiancheggiano la “Davidstraße” e la famosa “Herbertstraße”, dove le donne offrono esplicitamente i loro servizi dalle vetrine, fanno sembrare il quartiere ancora un po’ disdicevole. Oggi la Reeperbahn è più una calamita turistica che un covo di iniquità, e gli abitanti di Amburgo hanno riscoperto anche la zona intorno alla famosa stazione di polizia Davidwache. Nei fine settimana le notti qui sono ancora molto lunghe e anche i nostalgici sono accontentati: alcuni locali, dai nomi famosi, esistono ancora oggi. Che si tratti del pub senza finestre “Zur Ritze” con il suo dipinto leggermente osceno sulla porta e il ring di pugilato nel seminterrato o il Club de Sade, il più antico club sadomaso d’Europa degli anni ’60.

A pochi passi dalla Reeperbahn, sull’Heiligengeistfeld, si trova lo stadio Millerntor, sede della squadra di calcio FC St, che è stato costruito sul modello dei tradizionali vecchi club inglesi, ed è dunque uno stabile che per molti versi è diverso da quello che generalmente si associa a una squadra di calcio. Saldamente radicati nel cuore del quartiere di St. Pauli, i membri del club sono coinvolti in progetti sociali e hanno già ricevuto diversi premi per il loro impegno sociale.

Alla fine del Heiligengeistfeld inizia il quartiere alla moda attualmente più “hippy” della città

Piccole boutique, ristoranti con specialità da tutto il mondo, caffè, negozi di dischi e un vivace miglio per le feste sviluppano il proprio fascino nello “Schanzenviertel”. Non sempre per la gioia dei residenti. Il livello di rumore è alto e gli speculatori non sono lontani. Molti di coloro che vivono lì da anni non possono più permettersi di restare nei vecchi edifici. Ma la “Schanze” è anche sede di qualcosa che ha destato molta preoccupazione negli anni. E non ci riferiamo ai molti graffiti colorati, ma al “Rote Flora”, un ex edificio teatrale che è stato occupato nel 1989 ed è attualmente abitato da sostenitori della scena alternativa e gestito come un centro culturale politico.

Appena tre chilometri più avanti, la MINI Cooper 3 porte curva ed entra in un altro mondo. Eppendorf è uno dei quartieri che rientra nella rosa delle migliori – e più costose – zone residenziali di Amburgo. Con l’Alster in vista, il quartiere è decisamente impressionante: case patrizie tirate a lucido, vecchi edifici in cui gli appartamenti si estendono per 200 metri quadri e che sono, prevedibilmente, molto costosi. Nelle strade intorno all’Isebekkanal, un braccio dell’Alster, diventa chiaro perché Amburgo è considerata la capitale segreta della MINI in Germania. Qui è facile scorgere una MINI classica, amorevolmente mantenuta, ad ogni angolo di strada. Con i suoi modelli moderni, in questa parte della città il marchio detiene una quota di mercato superiore rispetto a quella del brand più venduto in Germania. Qui è difficile incontrare MINI One: infatti MINI Cooper e MINI Cooper S sono i modelli preferiti, spesso con equipaggiamenti speciali e configurazioni generose.

Considerando la vivacità della comunità MINI, è difficile dire addio ad Amburgo. Almeno l’app del servizio streaming, perfettamente integrata nel sistema operativo della MINI Cooper 3 porte, può essere utilizzata per riprodurre la musica giusta per farlo. L’automobilista può scegliere tranquillamente tra “Hamburg, meine Perle” (Amburgo, mia perla) dell’eroe locale Lotto King Karl o “In Hamburg sagt man tschüs” (Ad Amburgo si dice addio) di Heidi Kabel. Per poi chiudere con una hit del periodo d’oro della Mini classica: “On the road again” dei Canned Heat.