Nell’edizione del 13 agosto del TG regionale toscano, un servizio sulla campagna Defend Life, operazione congiunta tra la guardia forestale e le varie forze dell’ordine, ha puntato il dito sui motociclisti che usano la strada come fosse una pista, causando pericoli sia per la loro incolumità che per quella degli altri.
In realtà tale servizio ci è sembrato forse un po’ troppo “estremista” verso una categoria, quella dei motociclisti,  che spesso non è “carnefice” ma vittima, non sottolineando che la maggior parte di noi è un attento e scrupoloso cittadino che conosce bene il codice della strada rispettandolo anche quando alcuni limiti di velocità sono inadeguati per il tipo di strada. Per non parlare delle condizioni delle strade italiane che spesso vengono lasciate senza manutenzione per anni diventando pericolose per tutti e chilometri e chilometri di guard rail non a norma spesso causa di gravi incidenti e menomazioni fisiche e in molti casi la morte.
Logicamente non vogliamo salvare tutta la categoria dei motociclisti perchè chi va in moto senza usare il cervello diventando un’arma pericolosa va senza dubbio sanzionato, ma ci piacerebbe che alcuni comportamenti delle forze dell’ordine siano più chiari e che non ci sia un accanimento verso tutti i motociclisti perchè tali. In merito ci sono diverse testimonianze in quasi tutti i forum e blog che trattano dell’argomento che ci fanno pensare ancora di più:

“Sabato scorso anche io sono caduto nella trappola della forestale mentre salivo il muraglione ho trovato una macchina che procedeva a 30 km orari appena sopraggiunta per passarla in un punto di dritta (ma sempre con striscia continua) l’auto accellerava per poi rallentare di nuovo e farmi passare (al km 133) questo perchè li potevano contestarmi la prossimita di una curva anche se aperta. dopo 2 km mi hanno fermato al posto di blocco (vorrei far presente che dietro la curva dove fermavano c’era olio in terra e non si sono degnati nemmeno di segnalarlo con un cartello di pericolo). Mi hanno tenuto 1 ora sotto il sole per poi dirmi che mi ritiravano la patente, dopo di che mi hanno dato il foglio per tornare a casa, salgo in moto faccio per partire e un “agente” mi si piazza davanti e in malo modo mi dice che non posso andare via perchè vado in direzione Dicomano…. (avevano paura che segnalassi la loro presenza)! in questa ora che sono stato li fermavano le macchine “in direzione firenze” in mezzo alla strada perchè avevano la segnalazione dalla macchina civetta che stavano salendo motociclisti, e quindi avevano paura che gli automobilisti potessero segnalare la presenza del posto di blocco! 
è una vergogna”

“sono uno dei 32 sfortunati del 20 luglio. Il nocciolo della questione non è se sei motociclista, se rispetti o meno le regole. Di buoni e cattivi ce ne sono in ogni ruolo e passione nella vita. Targhe frecce specchi marmitte ok…
Il problema è come ci induco a commettere un’informazione stradale. COL TRANELLO! Non siamo dei bambini. Siamo persone civili e dobbiamo essere trattate come tali. Defend life non esiste…avremm o strade più sicure…senza buche…con guard rail messi in sicurezza. Ci vuole rispetto perché chi è stato fermato come me da loro sa il trattamento che ci riservano.”

“Buon giorno, mi chiamo Matteo Federico Nassetti e vorrei confermare che le modalità procedurali per indurre all’aggravante, sono esattamente quelle descritte nell’articolo.
Lo scorso anno, a me e al mio gruppo di amici, è stato riservato il medesimo trattamento ma, vedendo lo strano comportamento della Punto civetta, non abbiamo proceduto al sorpasso. Per tutta risposta, superato il posto di controllo, l’auto in questione, non avendoci indotti all’infrazione, ha frenato bruscamente di fronte a noi, buttandosi in una piazzola di sosta laterale per eseguire una inversione di marcia, e salutandoci col dito medio alzato, evidentemente in segno di stizza.
Posso capire che i poveri agenti a bordo abbiano dovuto affrontare il tragitto fino quasi al passo del Muraglione inutilmente, ma questo episodio credo sia emblematico del metodo e delle ragioni “superiori” utilizzate.“

Chiaramente prendiamo con il beneficio del dubbio tali dichiarazioni ma quando nel web se ne leggono tante e tutte molto simili tra loro allora c’è sicuramente un problema che va risolto, specie se associato al mondo delle due ruote fortemente penalizzato dai tanti costi che non sta passando un ottimo momento economico, specchio della crisi generale.
Noi come web magazine ci dissociamo con tutti coloro che usano la moto come non dovrebbe essere usata e che se ne infischia del codice della strada, ma ci sentiamo in dovere di  difendere una categoria fatta di passione, di sacrifici, di gioia e libertà e di tante persone che usano la moto con criterio, intelligenza e giudizio.
Chiudiamo con un video che ci lascia ancora più perplessi e con una domanda sopra tutte le altre, ma la legge non è uguale per tutti?