In linea di massima un climatizzatore non consuma gas: quando questo succede, vuol dire che l’elettrodomestico ha una perdita e quindi, prima di procedere alla ricarica, sarà importante interpellare un tecnico esperto che localizzerà il punto in cui c’è la perdita, la riparerà e poi effettuerà la ricarica.

Il proprio climatizzatore ha una perdita

Quando ci si accorge che il proprio climatizzatore ha una perdita bisognerà tempestivamente chiamare un esperto (entro un mese) proprio perché i gas sprigionati sono dannosi: sempre meglio affidarsi ad un professionista per questa operazione in quanto saprà come effettuarla e quale gas utilizzare.

Si può utilizzare il gas R32 che ha un costo di circa 30 euro al kg, il gas R410A (circa 80 euro al kg), l’R407C (circa 90 euro al kg) oppure l’R422D (circa 100 euro al kg).

Quando si deve effettuare la ricarica del climatizzatore, quindi, il costo per questa operazione sarà relativo al costo del refrigerante che varia in base alle quotazioni, alla quantità acquistata e al formato della bombola utilizzato.

Infatti, più sono piccole le bombole e più il costo al kg sarà alto.

Di solito, però, i climatizzatori ad uso domestico non contengono più di un kg di gas e quindi la spesa sarà contenuta (soprattutto se il climatizzatore è un modello che utilizza il gas R32, quello più attento all’ambiente e che migliora le prestazioni dell’elettrodomestico in termini di efficienza).

Se invece i climatizzatori sono più vecchi ed utilizzano ancora un altro gas, l’R22, allora sarà necessario sostenere una spesa più alta proprio perché questo gas è illegale: a quel punto, converrà sostituire direttamente il climatizzatore.

Comunque, al costo del refrigerante che, come visto, è variabile ma in media va dai 30 ai 100 euro, va aggiunto il costo della manodopera del tecnico che è di circa 50-60 euro più IVA.

Se ovviamente il tecnico ha effettuato anche altri lavori, come la riparazione della perdita, il prezzo dell’intervento salirà.