L’edizione 2017 del Motodays è stata, a mio parere, un netto passo indietro rispetto a quanto visto negli ultimi anni. Se tre anni fa si poteva dire che c’erano le basi per la creazione di un salone punto di riferimento degli appassionati e degli addetti ai lavori del centrosud Italia, oggi non si può. Più che ad una manifestazione sull’universo delle due ruote, la nona edizione è apparsa una sorta di grande sagra a base di moto. Perché sono così tranciante nel giudizio?

Partiamo dall’ingresso: 5 euro di parcheggio, senza differenza tra auto e moto. Accredito stampa: quasi venti minuti di attesa perché, a differenza dell’Eicma, non viene inviato via mail il pass. Entriamo negli stand e di Ducati, Mv Agusta, Aprilia, Moto Guzzi e Piaggio neanche l’ombra. Non mi sembra che la loro assenza sia stata resa pubblica prima dell’inizio della fiera. Tra un espositore e l’altro c’era così tanto spazio che si poteva creare una pista ciclabile….

Ah gli espositori….tranne che nei primi due padiglioni, negli altri sembrava di stare ad una fiera paesana con tanto di bancarelle con cera lucidante e toppe per aspiranti bikers. Tra ferri vecchi spacciati per moto d’epoca ed abbigliamento tecnico usato-trash venduto per vintage, si è respirato quel bel profumino di spighe arrostite e porchetta al forno (a proposito: simil paninino più simil birrina 12 euro)…..Che dire, poi, di quei modellini che neanche alla raccolta giocattoli della Caritas vogliono, esposti, invece, con la speranza che finisse il loro strazio fatto di polvere e indifferenza? Tra le concessionarie di moto potevano mancare quelle di auto? Appunto…..

Tutto male? No, anzi….Tra una ciofeca ed una tristezza è stato possibile ammirare le meraviglie di vere e proprie eccellenze della customizzazione. Ho apprezzato, poi, la presenza di istituzioni come l’Esercito ed i Carabinieri, che hanno mostrato le loro bellezze a due ruote e raccontato il loro impegno nella prevenzione degli incidenti e nella partecipazione all’educazione stradale. Insomma, per me, il Motodays è stato un quadro chiaroscuro, con poche luci e molte ombre.

Come voi amo il mondo delle due ruote e mi piace l’idea che anche nella capitale ci sia un’importante fiera sull’universo moto. Mi permetto, quindi, di dare agli organizzatori alcuni suggerimenti. I padiglioni erano mezzo vuoti, forse perché gli stand hanno costi insostenibili per la maggioranza degli addetti ai lavori? Meno espositori significa meno interesse e meno visitatori, giusto? Una politica di taglio dei prezzi sarebbe, quindi, auspicabile. L’approssimazione su alcuni aspetti organizzativi, poi, non deve più esserci, specie se si ha l’ambizione di coinvolgere migliaia di persone.

Perché, infine, non puntare maggiormente sull’after market e sul concetto di personalizzazione, invece di limitarsi ad esporre, tramite concessionarie, un qualcosa di già visto? Il Motodays l’anno prossimo spegnerà 10 candeline; Speriamo che la torta non sia deludente come quella di quest’anno…..