Le moto più rubate: quali sono e come proteggerle

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Le moto più rubate: quali sono e come proteggerle

Ogni motociclista sa quanto sia prezioso il proprio mezzo, non solo per il valore economico ma anche per il legame che si crea con esso. Purtroppo, il furto di veicoli a due ruote è un fenomeno in crescita, con migliaia di motocicli sottratti ogni anno in Italia. Alcuni modelli sono particolarmente nel mirino dei ladri, sia per la facilità con cui possono essere rubati, sia per la grande richiesta di pezzi di ricambio sul mercato nero. Per ridurre il rischio, è essenziale installare un buon antifurto e adottare strategie efficaci per mettere al sicuro la propria moto.

I modelli di moto più rubati

Secondo le statistiche più recenti, gli scooter di fascia media sono i veicoli più bersagliati dai ladri. Modelli come Honda SH, Piaggio Liberty e Yamaha TMAX sono in cima alla classifica per numero di furti. Il motivo è semplice: questi mezzi sono molto diffusi, facili da rivendere e hanno un mercato florido di pezzi di ricambio. Anche le moto sportive di grossa cilindrata sono nel mirino delle organizzazioni criminali, che spesso le rubano su commissione per esportarle o rivenderle con documenti falsi. Ducati, BMW e Kawasaki sono tra i marchi più colpiti, soprattutto nei grandi centri urbani.

Le tecniche più usate dai ladri

I furti di moto non avvengono mai per caso. I ladri studiano attentamente i veicoli prima di entrare in azione, spesso sfruttando sistemi avanzati per aggirare le protezioni. Il metodo più diffuso è quello del sollevamento: due o più persone caricano la moto su un furgone in pochi secondi e la trasportano in un luogo sicuro per smontarla o modificarne l’aspetto. Un’altra tecnica molto comune è la manipolazione del blocchetto di accensione, effettuata con strumenti appositi che permettono di avviare il motore senza chiavi. Con l’avvento delle chiavi elettroniche, i criminali hanno iniziato a utilizzare dispositivi di clonazione che consentono di sbloccare l’antifurto e rubare il veicolo senza lasciare segni di effrazione.

Come proteggere la propria moto dal furto

Mettere in sicurezza la propria moto richiede una combinazione di strategie. Il primo passo è scegliere con attenzione dove parcheggiare il veicolo. Evitare zone isolate e poco illuminate riduce il rischio di furto, così come l’uso di parcheggi privati o sorvegliati. Anche l’adozione di dispositivi di sicurezza è fondamentale: una catena in acciaio temprato o un bloccadisco con allarme possono scoraggiare i ladri, rendendo l’operazione più complicata e rumorosa. Alcuni motociclisti preferiscono utilizzare più sistemi contemporaneamente, come il blocco del manubrio abbinato a un antifurto GPS, che permette di rintracciare la moto in caso di furto.

L’importanza degli antifurti avanzati

Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante anche nel settore della sicurezza per motocicli. I sistemi GPS permettono di monitorare in tempo reale la posizione del veicolo, inviando notifiche allo smartphone in caso di movimento sospetto. Gli antifurti a doppia protezione, che combinano allarmi sonori e blocchi meccanici, sono sempre più diffusi e rappresentano una soluzione efficace per chi vuole massimizzare la sicurezza. Alcune assicurazioni offrono persino sconti ai clienti che dotano la loro moto di dispositivi di localizzazione, riconoscendo l’efficacia di questi strumenti nella prevenzione dei furti.

Furti di moto nei garage e nei parcheggi

Molti pensano che tenere la moto in garage sia sufficiente a proteggerla dai furti, ma la realtà è diversa. I ladri più esperti sono in grado di forzare serrature e basculanti in pochi minuti, specialmente se si tratta di garage condominiali con accesso multiplo. Per questo motivo, è consigliabile installare serrature di sicurezza e ancoraggi a terra che impediscono di spostare la moto. Anche nei parcheggi pubblici, è buona norma legare il veicolo a strutture fisse, come pali o ringhiere, per rendere più difficile il furto.

Le regioni più colpite dai furti di moto

Come per le auto, il fenomeno del furto di veicoli a due ruote è particolarmente diffuso in alcune zone d’Italia. Secondo le statistiche, Roma e Napoli sono le città con il più alto numero di furti di moto, seguite da Milano e Palermo. La densità del traffico e la presenza di numerosi parcheggi all’aperto favoriscono le attività dei ladri, che riescono a sottrarre i veicoli senza essere notati. Anche in altre regioni, come la Puglia e la Sicilia, il fenomeno è in crescita, con bande specializzate che operano su larga scala.

Cosa fare in caso di furto

Se si è vittima di un furto, è importante agire rapidamente. Il primo passo è denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine, fornendo tutti i dettagli sulla moto e sul luogo del furto. Se il veicolo è dotato di GPS, si può tentare di localizzarlo e segnalare la posizione alla polizia. È fondamentale anche avvisare la compagnia assicurativa per avviare le pratiche di risarcimento, verificando le condizioni della polizza. Alcuni motociclisti scelgono di diffondere l’accaduto sui social network e nei gruppi dedicati, aumentando le possibilità di ritrovamento grazie alla condivisione delle informazioni.

Le prospettive future per la sicurezza delle moto

Il contrasto ai furti di moto è un tema sempre più centrale per le case produttrici e le forze dell’ordine. Alcune aziende stanno sviluppando sistemi di riconoscimento biometrico che impediscono l’avvio del motore senza l’autorizzazione del proprietario. Altri progetti prevedono l’uso di droni per il monitoraggio delle aree più a rischio e il potenziamento delle telecamere di sorveglianza nei parcheggi pubblici. Nel frattempo, la prevenzione resta l’arma più efficace: investire in sistemi di sicurezza avanzati e adottare abitudini intelligenti può fare la differenza tra tenere al sicuro la propria moto e diventare una vittima dei ladri.

Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%


Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Potrebbe interessarti